Ti sei mai trovato a credere in una possibilità di crescita per la tua azienda, per poi scoprire che quello che doveva essere un vantaggio si sta trasformando in un incubo?
È quello che è successo a un imprenditore che, come tanti, aveva investito nella sua attività contando sul credito d’imposta Ricerca & Sviluppo.
Aveva seguito le indicazioni dei consulenti (spariti), aveva speso tempo e denaro… ma alla fine si è ritrovato con una contestazione dell’Agenzia delle Entrate e la richiesta di restituire quanto ricevuto, ovviamente con gli interessi.
Un incubo vero e proprio.
Eppure, da questa situazione è nata una strada nuova, più consapevole e più sicura.
Il dolore della contestazione
Quando arriva una lettera dall’Agenzia delle Entrate che contesta i tuoi progetti R&S, la prima reazione è la paura.
Paura di dover restituire cifre importanti, di non avere le carte in regola e paura di aver fatto errori in buona fede che ora ti vengono presentati come colpe.
Questo imprenditore si è ritrovato esattamente in questa posizione.
La scoperta amara – Non basta eseguire
Il punto centrale che è emerso è semplice e crudele: non basta eseguire i lavori commissionati dai clienti per avere diritto al credito d’imposta Ricerca & Sviluppo.
L’Agenzia delle Entrate non guarda alla fatica quotidiana. Dovrebbe guardare se hai messo del tuo: ingegno, soluzioni nuove, esperienza trasformata in un apporto originale ma…non ha competenze in materia e lo fa con modi piuttosto bruschi.
Per anni, a tanti imprenditori era stato detto il contrario:
Tu lavori ogni giorno, ti impegni a trovare sempre nuove soluzioni, quindi fai ricerca e sviluppo.
E così, quando arrivano le contestazioni, il castello crolla.
La svolta – valorizzare ciò che fai davvero
La buona notizia è che anche le aziende che non ‘progettano turbine’ possono difendere il proprio credito d’imposta.
Come? Dimostrando in modo corretto il proprio contributo.
Questo imprenditore e la sua azienda non creavano i disegni da zero. Ma nella pratica quotidiana:
- Consigliavano i clienti sulle scelte dei materiali.
- Suggerivano soluzioni di saldatura e modalità di assemblaggio.
- Risolvevano imprevisti tecnici durante i lavori.
- Ottimizzavano i sistemi con modifiche e adattamenti frutto di esperienza pluridecennale.
Ecco il punto: questo è valore. E può essere riconosciuto come Ricerca & Sviluppo se viene documentato e inquadrato nel modo giusto.

L’importanza dell’asseverazione
Qui entra in gioco la chiave che ha cambiato la prospettiva: l’asseverazione di un tecnico abilitato.
Mentre l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza non hanno competenze specifiche per valutare i progetti R&S. Le recenti sentenze della Cassazione della Corte di Giustizia Tributaria hanno chiarito (in realtà era già chiaro da tempo) DEFINITIVAMENTE che solo il MIMIT può stabilire se un progetto ha i requisiti o meno.
Questo significa che avere un documento asseverato (meglio ancora se certificato) da un professionista abilitato, iscritto negli speciali elenchi del MIMIT:
- rafforza la tua difesa in caso di accertamento,
- dà valore legale alle tue attività,
- può fare la differenza tra vincere o perdere il contenzioso.
Il lavoro da fare (non più rinviabile)
Cosa ha dovuto fare l’imprenditore? Mettere mano alle carte, ma in modo diverso rispetto al passato.
- Riprendere tutte le commesse contestate.
- Descrivere in concreto l’apporto originale.
- Evidenziare i risultati raggiunti.
- Consegnare questo materiale a professionisti specializzati.
È un lavoro che richiede impegno, ma che può salvare decine di migliaia di euro.
Cosa rischi se non agisci
Se decidi di non fare nulla, le conseguenze sono chiare:
- Restituzione delle somme ricevute.
- Possibili sanzioni aggiuntive.
- Un precedente che apre la porta a ulteriori controlli sugli anni successivi.
Un imprenditore onesto non può permettersi di “inventare” progetti, ma può e deve difendere ciò che ha realmente fatto con fatica e sacrificio e gli dà pieno diritto di accedere a dei benefici previsti dalla legge.
Il beneficio nascosto – una nuova consapevolezza
La parte più sorprendente? Questo percorso, pur nato da una contestazione dolorosa, ha permesso all’imprenditore di capire davvero il valore delle sue attività.
Per la prima volta, ha visto nero su bianco che il suo lavoro quotidiano, le scelte tecniche, l’esperienza accumulata… non sono solo routine, ma innovazione applicata.
E questa consapevolezza cambia tutto.
Perché questa storia (forse) riguarda anche te
Forse non sei tu l’imprenditore di questa storia. Ma potresti diventarlo domani.
Se hai richiesto il credito d’imposta R&S, hai ricevuto (o temi di ricevere) una contestazione, o semplicemente vuoi mettere in sicurezza i tuoi progetti, allora questa esperienza è un campanello d’allarme.
La differenza tra perdere tutto e difenderti con forza sta in una sola cosa: avere accanto chi sa tradurre il tuo lavoro in un linguaggio che resiste alle verifiche.
La scelta è tua
Alla fine, questo imprenditore ha capito che non era la fine, ma un nuovo inizio.
Ha scelto di rimboccarsi le maniche, recuperare la documentazione, integrare i progetti e affidarsi a chi poteva dare solidità alla sua difesa.
Tu puoi fare lo stesso.
Puoi scegliere di non subire passivamente le contestazioni, ma di trasformarle in un’occasione per proteggere la tua azienda e valorizzare quello che fai ogni giorno.
La domanda è: vuoi rischiare di restituire tutto, o preferisci costruire una difesa solida con basi concrete?
Se anche tu hai dubbi o timori sul credito d’imposta Ricerca & Sviluppo, non aspettare che sia troppo tardi.
Contattaci oggi stesso per una prima analisi della tua situazione: potresti scoprire che ciò che fai ogni giorno ha molto più valore di quanto credi.